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Intervista ai napoletani Godo’, dal vivo alla vineria Hope di Palinuro venerdì 19 gennaio

17012018 godo live
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mercoledì 17 gennaio 2018
CilentoNotizie su GNews

Si chiamano Godo’, sono il progetto nato attorno alla figura del cantautore Donato Barnato e vengono da Napoli.

La band suonerà alla vineria Hope di Palinuro venerdì 19 gennaio.

Per l’occasione abbiamo scambiato qualche chiacchiera con Donato.

Ciao, Donato: prima di tutto presentatevi ai nostri lettori.

Ufficialmente questo è Godo', un progetto/oggetto musicale con velleità indipendenti; ufficiosamente, siamo ricercati in 54 stati e ci aspettano al varco, da quando abbiamo iniziato a suonare.

“Godo' è un oggetto musicale contro l’attesa, lo smarrimento e la disillusione”: ce la puoi spiegare meglio?

Per molti versi viviamo in un periodo precario, dove le risposte, e la relativa produzione musicale, sono molto introspettive e tendenti all'individualismo. Questa precarietà del tempo e dello spazio la volevamo esorcizzare provando a raccontarla in musica.

Il progetto nasce attorno alla figura di Donato Barbato: come diventa, poi, una band a tutti gli effetti? E chi sono i musicisti che ne fanno parte?

Le storie che proviamo a raccontare ci hanno appassionato a tal punto dal far evolvere il lavoro individuale a prodotto collettivo. In questo momento Godo' è/sono Donato Barbato (voce/chitarra), Simone Zaffiro (chitarra/cori), Fernando Marozzi (violino/cori), Fabio Gerardi (basso) e Alberto Emrick (batteria/ percussioni)

Parlaci un po’ della vostra evoluzione, dagli esordi ad oggi.

Godo' è un progetto relativamente giovane. Abbiamo iniziato a pensare di intraprendere questo viaggio nell'estate del 2016; da lì abbiamo attraversato molti spazi. Siamo arrivati secondi al Farci Sentire, finalisti al NeranoFestival e Finalisti all'ArezzoWave Campania. Abbiamo deciso che il tempo era maturo per un primo lavoro in studio e abbiamo registrato il nostro primo EP, "A/R Canzoni da viaggio" ai Black Eight Studios di Napoli.

Voi siete di Napoli: come valuti la scena musicale partenopea, sia come band che come attività di musica live e opportunità, appunto, per le band?

Il questo momento Napoli è molto viva musicalmente anche se la scena, come tutta la città, vive di mille contraddizioni. È tornato prepotentemente l'uso del dialetto napoletano nelle canzoni e questo favorisce la distribuzione sul territorio di band che lo prediligono. Noi, scrivendo in italiano, abbiamo fatto una scelta diversa, di più ampio respiro, ma siamo molto legati al nostro territorio e a Napoli le opportunità non mancano, anche se siamo ancora un po' indietro rispetto alle altre grandi città italiane.

Suonerete dal vivo a Palinuro, da Hope: cosa deve aspettarsi il pubblico dal vostro live?

Un viaggio tra parole e suoni; che vengano carichi e con la voglia di ascoltare storie, non se ne pentiranno.

Progetti attuali e futuri?

Adesso stiamo partendo con i live promozionali dell'EP e speriamo che questo viaggio duri molto; ci aspettano molte tappe, su tutto il territorio nazionale. Questo sarà il nostro impegno per i prossimi mesi sicuramente.

Salutate i nostri lettori.

Ci vediamo il 19 da Hope, #aspettateci.



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