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50 anni e più di giornalismo "barricadero" per lo storico speaker radiofonico saprese Tonino Luppino!

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mercoledì 20 dicembre 2023
CilentoNotizie su GNews

Premesso che come il clima e le persone anche il giornalismo nostrano è cambiato in peggio e di quello vissuto, negli anni Settanta, da Tonino Luppino pare si sia perso quasi lo stampo, diremo subito che 50 anni e più sono una vita, tutta spesa per la carta stampata e l'etere.

L'amore per il giornalismo dello storico radiocronista saprese, entrato nel blog della storia delle Radio in Fm, con Peppino Impastato, Salvo Vitale, Nino Postiglione e Vasco Rossi, inizia a Sapri con i ciclostilati nella parrocchia dell'Immacolata Concezione agli inizi degli anni Settanta, per continuare poi con Radio Sapri nella splendida stagione delle Radio Libere..."ma libere veramente", come cantava Eugenio Finardi, Radio Golfo Sapri e ancora Canale 24 della Costiera Amalfitana e 105 Tv di Villammare.

Non si contano i suoi articoli, attraverso le colonne di varie testate giornalistiche!

Tra le interviste famose, vanno ricordate: quella storica e rocambolesca a Papa Karol Wojtyla del 17 gennaio 1976 dopo appena tre mesi di Pontificato, al poeta statunitense Lawrence Ferlinghetti, esponente di spicco della "Beat Generation", e poi a tanti personaggi come Alberto Sordi, Michele Placido, Mike Bongiorno e altri ancora!

In questi ultimi anni, oltre ad ideare ed organizzare, dal 2006 al 2014, con il fine dicitore Dantesco e doppiatore Alessandro Sorrentino il Meeting Nazionale della Radiofonia, Tonino Luppino ha "svolazzato" sui social, tra il serio e il faceto, con grande senso dell'umorismo!

Ha dato spazio ad un'iniziativa degna di nota: intitolare alle sue tanto amate e mitiche Radio Libere, nel ricordo del primo pioniere il potentino Bonaventura Postiglione, detto Nino, piazze, piazzette, larghi ed aree verdi.

"Sono oggi -osserva soddisfatto Tonino Luppino - ben 40 gli Enti locali, tra Comuni, Province e Regioni che le hanno onorate"!

Per concludere, Tonino Luppino lamenta da tempo che il giornalismo di oggi, con le dovute eccezioni, è troppo "ingessato", ossequiante e per niente "barricadero"!

"In giro-aggiunge con amarezza- noto volti cupi e quasi rassegnati, senza quel necessario "frisson eversivo" che cambia le cose"!

"Il giornalismo del secondo millennio è diventato

una professione alquanto screditata: prima i giornalisti erano nel cuore della gente e facevano i "cronisti di strada", denunciando fatti e misfatti e subendo processi che poi si "scioglievano" come neve al sole"!

"Ne so qualcosa io-conclude lo storico speaker radiofonico saprese - che posso annoverare tra i tanti processi anche quello per vilipendio dell'ordine giudiziario"!

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