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VALLO DELLA LUCANIA TEATRO LA PROVVIDENZA "LEZIONE DI NAPOLETANITA" INTERVISTA AD AMEDEO COLELLA

Intervista di Maria Rosaria VERRONE

23012024 verrone e colella
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martedì 23 gennaio 2024
foto autoredi | Blog
CilentoNotizie su GNews

M.R. VERRONE Benvenuto qui nel Teatro La Provvidenza di Vallo della Lucania!

Lei conosce bene il Cilento che frequenta da diversi anni, pensa che le due culture, di questa terra e di Napoli, per vernacolo, tradizioni, elementi caratteriali, usi e costumi in generale siano simili o completamente opposti?

A. COLELLA No, no, vedo tante similitudini. Io quando parlo di lingua napoletana includo in realtà tutti i sub dialetti dell’ Italia meridionale. Io conosco il cilentano non dico come il napoletano ma quasi perché mi sono lasciato “a camminare” a Castellabate , frequento il Cilento per cui, oltre a conoscere i segreti della lingua napoletana, come vedrete questa sera nello spettacolo, conosco anche la lingua cilentana.

Dico sempre che il cilentano ha il doppio congiuntivo che adoro, “Si ‘u sapìa tu dicìa”, doppio congiuntivo, invece di “Se lo avessi saputo te l’avrei detto”,

E’una lingua meravigliosa il Cilentano! Per quanto riguarda il temperamento è diverso, soprattutto voi Cilentani siete più riservati rispetto ai Napoletani che sono sempre persone aperte, espansive. Il cilentano è diffidente anche perché, diciamo la verità, i napoletani talvolta hanno dato pessima prova di sé per cui il cilentano è un poco diffidente ma, una volta che entri nel suo cuore, il cilentano si dà completamente.

M.R. VERRONE Lei viene a portare l’allegria del popolo napoletano in questa popolazione in genere più tendente alla malinconia. Credo che il suo teatro potrebbe avere una funzione anche di un superamento in genere di una diatriba tra queste due popolazioni che si esaspera nel periodo estivo quando napoletani chiassosi, disordinati e con differenti stili di vita raggiungono queste silenziose località cilentane, che ne dice?

A. COLELLASì e poi nel passato sono successi episodi in cui i napoletani hanno dato un po’ il peggio di sé. Mi ricordo le case estive di villeggiatura, era uno dei traumi del popolo cilentano! In realtà io penso che non ci sia contrapposizione fra i due popoli, anche di recente c’è stata tutta una polemica legata, per esempio al calcio, al tifo Napoli/ Salernitana, di nuovo Napoli contro Salerno. Ma io credo che sia calcisticamente, sia economicamente, sia socialmente siamo due popoli fraterni. Anche per me, io sono tifoso del Napoli ma, come seconda scelta, sono per la Salernitana, ci mancherebbe altro! Voglio dire e penso che, a volte, viene creata ad arte una certa forma di contrapposizione, certo quello cilentano è un popolo riservato ma è anche di sostanza, basti pensare a tutte le cose straordinarie che vengono prodotte qua. “E che o dicimmo a fa”! Solo nel Cilento ci stanno 37 o 38 presidi Slow Food, il cacio e ricotta, le olive ammaccate, le alici di menaica, ecc. e anche la pizza con il pecorino, dove nella semplicità c’è il grande sapore.

M.R. VERRONE In genere il suo passaggio dal lavoro di informatico a quello di attore comico sembra molto strano. Credo invece che la sua ricerca di origini di strutture, vernacolo e varie tradizioni abbia un collegamento, una affinità con la ricerca dell’informatico. Lei che ne pensa?

A. COLELLA Diciamo che io mi applico soprattutto nel mio ruolo di scrittore, in realtà io lascio il mio vecchio lavoro di ricercatore nell’Università per fare lo scrittore, volevo fare lo scrittore ed avere una piccola casa editrice. Tutto questo è venuto dopo ed è stata una grande sorpresa, in realtà nella vita nulla è mai scritto, io mi sono trovato sulle scene a 58 anni, ora ne ho 61, mi sono ritrovato nel Teatro Augusteo di

Napoli con mille e quattrocento posti e chi se lo poteva immaginare!

Perciò “Mai dire mai”, chi poteva dire che a 58 anni potevo cambiare vita, dall’ufficio con il computer trovarmi sul palco?

M.R. VERRONE La sua comicità è particolare poiché si interseca con la ricerca storica, culturale che incuriosisce, quindi dà origine ad un nuovo filone del teatro comico napoletano, pensa di continuare con questa scelta?

A. COLELLA Le cose accadono per caso. Chi avrebbe mai pensato?

Quando io sette, otto anni fa dicevo “Mi piacerebbe provare a far divertire la gente raccontando l’arte, la cultura, la storia dei Borboni ma sai che palle, le persone si annoierebbero! Invece ci sono riuscito, oggi faccio divertire raccontando di Federico il Borbone, della lingua napoletana e chi l’avrebbe mai detto! All’inizio pensavo che questo sarebbe stato interessante solo ad una nicchia di persone invece no, mi sono accorto che c’è una condivisione ampissima di questi valori fondanti nelle nostre etnie. E questa sera parlerò di lingue meridionali, non solo della lingua napoletana che sarà intesa in modo molto ampia.

M.R. VERRONE Facendo riferimento al suo libro, "ogni giorno qualcosa da vedere o fare a Napoli", c'è qualcosa invece da non vedere?

A. COLELLA Lo ammetto, fra noi napoletani ce lo possiamo dire! il regno di Napoli (e tutto il Meridione) è un luogo meraviglioso, noi Napoletani siamo fortunati a nascere all’ombra del Vesuvio con questa grande cultura e grande storia ma “Chesta è na città” che un giorno ti porta in paradiso e il giorno dopo ti porta all’ inferno perché ti fa arrabbiare. Io canto e decanto le bellezze, la lingua, evito di parlare di “altre cose” ma siamo tutti consapevoli che i limiti ci sono e sono pure grossi!

M.R. VERRONE Il cuore batte più forte per la città di Napoli o per il Cilento?

A. COLELLA: Io dico sempre che ci sono due santi, San Gennaro e San Costabile. Be’, sicuramente per Napoli, ci sono nato. Mio padre ebbe la fortuna di imbattersi in questo piccolo borgo medioevale che è Castellabate, ci vengo spesso e qui trascorro l’estate da sempre, per me il mare è Castellabate.

M.R. VERRONE Inseriremo questa intervista anche nel Blog di Marisa Russo, in Cilento Notizie e nella pagina Facebook "Teatro La Provvidenza recensioni" da lei gestita Ha letto l’articolo che le ha dedicato su Cilento Notizie?

A. COLELLA Si conosco Marisa, ho letto l’articolo proprio stamattina e la ringrazio molto.

M.R. VERRONE buon lavoro, ora mi accingo ad ascoltarla!

di Maria Rosaria VERRONE

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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