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'Riappropriamoci della nostra storia: la Rivolta del Cilento e le vicissitudini dei fratelli Capozzoli'

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27/03/2008
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“Riappropriamoci della nostra storia: la Rivolta del Cilento e le vicissitudini dei fratelli Capozzoli”. E’ il tema del ciclo di quattro incontri che l’Associazione Culturale “Cis Alentum”, il Circolo Legambiente “Horreum”, il Csa Buco 1996, il Forum dei Giovani di Orria, la Pro Loco “Paolo De Matteis” e i Ragazzi di Gorga (con il patrocinio dei comuni di Orria e Stio e dell’Ordine Regionale dei Giornalisti della Campania) hanno organizzato per ricordare, a 180 e 160 anni di distanza, gli eventi che hanno segnato un passaggio fondamentale di un territorio e di un popolo: la Rivolta del Cilento. Sei Associazioni che operano in quattro paesi diversi del Cilento collinare che mettono insieme idee e lavoro per dar vita ad un evento, se non epocale, ma quasi, frutto dell’associazionismo senza campanili, teso ad invertire una tendenza egoistica e localistica, che finora non ha prodotti risultati positivi. Il primo incontro si è tenuto a Monteforte Cilento, paese di origine dei fratelli Capozzoli ( i rivoluzionari che cercarono attraverso le loro azioni di liberare il Cilento dalla potenza asfissiante dei Borboni) lo scorso venerdì 14 marzo presso la sede dell’Associazione Culturale “Cis Alentum”. Il piatto forte è stata la presentazione dell’evento itinerante, primo nel Cilento collinare, in uno con l’incontro con l’autore, Giuseppe Liuccio e il suo libro “Cilento e libertà: i paesi della rivoluzione”. Sono intervenuti Giuseppina Salerno della Cis Alentum, che ha presentato l’evento, Oreste Mottola, relatore del libro di Liuccio, Giuseppe Galzerano, autore ed editore di ricerca storica sui fratelli Capozzoli, Franco La Tempa, presidente C.M.”Calore salernitano” e Gianni Iuliano, vicepresidente della Provincia. Ha moderato Mauro Salerno.

Il secondo incontro (28 marzo, ore 17.30) fa tappa a Gorga, al Centro di Formazione Ambientale. La serata è incentrata sulla presentazione del volume “I Capozzoli e i moti del 1828”, autore ed editore Giuseppe Galzerano, presentazione seguita dal dibattito sui movimenti rivoluzionari cilentani, la loro importanza ed il loro fallimento, moderatore Nicola Salati. Da corollario la mostra a cura di Domenico Ciardella “Le vicissitudini dei fratelli Capozzoli”, frutto di una minuziosa ricerca storica e di vita, attraverso immagini e documenti inediti.

In calendario poi il 4 aprile a Gioi, saletta parrocchiale alle 17.30, il terzo incontro: alla proiezione del film-documentario “1848: Barricate a Napoli” (regia di Attilio Rossi) seguiranno gli interventi di don Guglielmo Manna, Antonio La Gloria e Clodomirio Tarsia (curatore della produzione) con dibattito, moderati da Andrea Salati.

Il ciclo si concluderà il 18 aprile a Piano Vetrale, sala comunale alle 17.30, con una tavola rotonda per tirare le conclusioni del “lungo girovagare” per il Cilento collinare e per immaginarsi iniziative future. Interverranno Domenico Ciardella, Giuseppe Galzerano, Antonio Infante, Antonio La Gloria, Giuseppe Liuccio, don Guglielmo Manna, Catello Nastro e Clodomirio Tarsia. Moderatore il presidente dell’Ordine Regionale dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli. Nella sala si potranno ammirare due mostre: “Le vicissitudini dei fratelli Capozzoli” di Domenico Ciardella e “I cimeli storici” di Catello Nastro.

“Una serie di incontri culturali itineranti, vera novità per il Cilento. Per far rivivere e riappropriarci della nostra storia – spiegano gli organizzatori -. Innanzitutto la scelta dei fratelli Capozzoli non è stata a caso. Abbiamo voluto iniziare con essi, figure spesso bistrattate dagli storici, un discorso nuovo per far capire che è a loro che ci dobbiamo ispirare se vogliamo un Cilento non più sottomesso ai grandi centri di potere e libero, finalmente, dopo decenni di oscurantismo, di poter esprimere tutte le potenzialità per troppo tempo sottaciute. Solo riappropriandoci della nostra storia e ricominciando a fare cultura possiamo vivere bene il presente e programmare al meglio il futuro in un territorio avaro di aspettative ed ancor più di prospettive”.


Fonte: cilento.it

 
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