Una rivisitazione della canzone napoletana attraverso alcuni luoghi-simbolo che ha decantato, i protagonisti che l'hanno resa celebre nel mondo, le tendenze e le forme musicali che l'hanno animata. Lo spettacolo-documentario “Acquerello napoletano” è in programma domani (giovedì 4 gennaio) alle ore 19,30 nella sala polifunzionale di Castellabate capoluogo.
A parlare di Napoli, oggi, vengono alla mente soprattutto i fatti di cronaca. Ma c'è anche una Napoli positiva, viva e propositiva, che emerge dal cuore delle sue tradizioni. È la Napoli delle canzoni, dei versi, dei luoghi mitici – come il Gambrinus, Santa Lucia, la Galleria e così via – che sono poi gli angoli per eccellenza che hanno ispirato poeti e musicisti.
Per mettere insieme tutti questi aspetti l'Associazione concerto bandistico Santa Cecilia, in collaborazione con il Comune di Castellabate e l'Ufficio del Piano di zona, con la direzione artistica di Osvaldo Capezzuto, si è servita di immagini e acquarelli presi dalla canzone napoletana, da vecchi filmati, spartiti e copielle, dai paesaggi della scuola di Posillipo, dalle stampe che hanno divulgato nel mondo le immagini più attraenti di Napoli e del suo Golfo.
In particolare, per tale percorso sono stati scelti 4 luoghi simbolo della città e 4 personaggi che hanno scritto pagine importanti nella letteratura della canzone partenopea.
Ad accompagnare il viaggio ci sono anche i ballerini del “Progetto danza di Mariella e Lorella Lupo”, Stefano Guida ed Emilio Guida, Lia Cardullo, “I fiati ensemble” diretti dal maestro Franco Manzo, Otello Carratù e Sergio Sessa, con la collaborazione tecnico-audio-video di Francesco Guida e la partecipazione attiva di Francesco Sansivieri.