Dal 1° gennaio 2024, l'Agenzia delle entrate e la Guardia di finanza implementeranno algoritmi avanzati per combattere l'evasione fiscale in diversi ambiti. Queste tecnologie digitali rivoluzioneranno settori come le locazioni brevi, il lavoro domestico e le variazioni delle rendite catastali di immobili rientranti nel c.d. Superbonus. L'obiettivo è anche ottimizzare le attività di recupero coattivo e gestire i contribuenti che non forniscono dati essenziali per il concordato preventivo con l'Agenzia delle entrate.
L'efficacia di queste tecnologie deriva dalla capacità di analizzare dati provenienti da molteplici fonti, come l'anagrafe tributaria e altri enti pubblici. Ciò permette di identificare contribuenti potenzialmente evasori o di interagire con loro per promuovere l'adempimento spontaneo.
Tuttavia, l'uso di algoritmi e intelligenza artificiale per il contrasto all'evasione fiscale solleva questioni cruciali legate alla sicurezza e protezione dei dati. L'approvazione, seppur condizionata, da parte del Garante privacy per le prime simulazioni attraverso il software VE.RA. evidenzia la necessità di garanzie adeguate contro possibili perdite di dati o intrusioni esterne.
Inoltre, è fondamentale garantire la qualità delle informazioni utilizzate: dati errati potrebbero portare a valutazioni distorte, identificando come rischiosi contribuenti che sono invece affidabili e viceversa. Pertanto, diventa essenziale assicurare che gli algoritmi operino su dati accurati e affidabili per garantire una giusta applicazione delle normative fiscali.